L’Aquila, 13/09/2012 - Extraterrestri sulla Terra, ecco la vera
storia del primo rapimento alieno riconosciuto ufficialmente dallo Stato
del New Hampshire negli Usa. Al via le celebrazioni del 51mo
anniversario di Betty e Barney Hill, una coppia americana interraziale
impegnata nella vita civile. Siamo soli nell’Universo? Qual è la verità
sugli Alieni presenti sulla Terra? Sono ostili oppure amici? Qual è la
loro agenda ufficiale? Il crono-programma ET prevede l’invasione della
Terra e la nostra distruzione? Intervista esclusiva speciale agli
eso-scienziati Stanton T. Friedman e Kathleen Marden. Grande evento
ufficiale all’Indian Head Resort di Lincoln (NH, Usa) il 14-15-16
Settembre 2012 con la conferenza dei ricercatori Kathleen Marden e
Stanton T. Friedman, dal titolo “The Betty and Barney Hill UFO
Abduction: Its Significance in 2012”. Gli Hill non chiesero di essere
rapiti ma subirono il “delitto spaziale”. E se l’Italia celebra “La
notte dei ricercatori” gli Usa ricordano un fatto straordinar, io. Nel
libro “Captured!” Stanton T. Friedman e Kathleen Marden propongono
un’analisi meticolosa interdisciplinare dell’esperienza vissuta dai
coniugi Betty e Barney Hill nella notte tra il 19 e il 20 settembre 1961
nelle White Mountains. “Questa non è fantascienza” – dichiara il
fisico nucleare Stanton T. Friedman. Siamo di fronte a uno scenario di
invasione aliena mitigata? Nel Luglio 2011 lo Stato del New Hampshire
ha eretto una targa ufficiale intitolata “Betty and Barney Hill
Incident” presso l’Indian Head Resort sulla famosa Route 3. Per quanto
possa sembrare incredibile, lo Stato del New Hampshire crede alla
testimonianza degli Hill. La storica targa parla chiaramente del “first
widely-reported UFO abduction report in the United States”.
Dal
2009 l’Università del New Hampshire conserva documenti, articoli,
registrazioni, filmati e il busto di un extraterrestre chiamato Junior
che Betty Hill amava mostrare al pubblico. Kathleen Marden e Stanton
Friedman inaugurano il secondo ciclo di conferenze annuali all’Indian
Head Resort di Lincoln e il tour nei luoghi visitati dai coniugi Hill
quella notte di 51 anni fa. “Non sappiamo da dove vengono – rivela la
Marden – né perché sono qui ma immagino quale l’impatto sociale,
politico, economico e religioso vi sarebbe sulla Terra se questa verità
storica fosse resa pubblica”. Che cosa abbiamo imparato? Mai dire mai.
Gli scienziati veri sono sempre più consapevoli che molto di quanto è
scientificamente e tecnologicamente impossibile oggi, lo è a causa della
nostra ignoranza, non perché viola una legge assoluta di Natura. Ma
potrebbe un giorno diventare possibile e normale. Come l’iPhone 5 della
Apple Inc. e come l’astronave Prometheus nel nuovo kolossal in 3D del
regista Ridley Scott. Il direttore degli Studi sui Rapimenti Alieni del
Mutual Ufo Network, Kathleen Marden, è stata nominata “UFOlogist of the
Year” al MUFON 2012 International Symposium di Cincinnati in Ohio.
Esiste davvero qualcosa di certamente impossibile? Ai curiosi
consigliamo la lettura dei bei libri di Stanton T. Friedman e Kathleen
Marden, i quali desiderano partecipare a conferenze, simposi e congressi
pubblici per illustrare in Italia le loro scoperte e sperano nella
partecipazione di molti scienziati; e di Michio Kaku, pubblicato qualche
anno fa in Italia da Codice edizioni, la “Fisica dell’impossibile”.
(di Nicola Facciolini)
È
la “vera” storia più incredibile di sempre. Quella dei coniugi Hill.
Lo Stato del New Hampshire negli Usa commemora, nella suggestiva cornice
delle White Mountains, con la seconda coraggiosa conferenza
internazionale (all’ombra della prima targa ufficiale di stato a
Franconia Notch) il 51mo anniversario del primo rapimento alieno sulla
Terra dei coniugi Betty e Barney Hill avvenuto nella notte tra il 19 e
il 20 Settembre 1961 a Thornton (NH). Un evento storico riconosciuto
dallo Stato del New Hampshire sulla base delle testimonianze e delle
prove rese e prodotte dagli Hill, la coppia americana interraziale
impegnata nella vita civile al tempo della presidenza di John F.
Kennedy. Del quale ricorre il cinquantesimo anniversario del celebre
discorso ufficiale che spedì il primo uomo sulla Luna grazie al
programma spaziale della Nasa
(http://www.nasa.gov/topics/history/features/jfk_rice_speech_50th.html).
Grande evento all’Indian Head Resort di Lincoln (NH) il 14, 15 e 16
Settembre 2012 con la conferenza degli eso-scienziati Kathleen Marden e
Stanton T. Friedman, dal titolo “The Betty and Barney Hill UFO
Abduction: Its Significance in 2012”. È il secondo week-end annuale
dedicato alla memoria di un evento straordinario per l’Umanità,
sicuramente più importante e famoso dell’incidente di Roswell/Saint
Augustine in New Mexico e delle complesse vicende top secret dell’Area
51/S4.
Perché i fatti del New Hampshire sembrano confermati dai
tracciati radar di quella notte. Grazie alla ricercatrice americana
Kathleen Marden, nipote di Betty, coautrice del libro “Captured!
L’esperienza Betty e Barney Hill con gli UFO”(Career Press) e del
documentario “In Their Own Words”, e grazie al fisico nucleare Stanton
T. Friedman, scienziato americano e canadese impegnato per 14 anni nei
progetti più segreti del mondo, i media possono finalmente capire la
realtà di un fenomeno sociale, culturale e naturale senza più veli,
spiegato in un tour davvero originale. Il rapimento alieno di Betty e
Barney Hill nel 1961 galvanizzò il mondo intero suscitando l’interesse
del Giornalismo e della Scienza perché quell’evento, unico nel suo
genere, fu il primo ad essere liberamente annunciato senza fronzoli,
vista l’evidenza delle tracce fisiche rinvenute. Ancora oggi sussistono
pochi dubbi in proposito, secondo gli eso-scienziati Friedman e
Marden. Non solo. A 51 anni di distanza da quei fatti, l’impressione
che gli Alieni sulla Terra si diano tranquillamente ancora molto da
fare, arricchendo la loro agenda scientifica con la cattura di alcune
persone per fare esperimenti e collezionando campioni di fauna e flora
terrestri, sembra ancora più concreta. E il sospetto che i governi
democratici liberamente eletti ne siano a conoscenza, all’insaputa dei
loro cittadini elettori, appare ancora più fondato. Ma la vera storia
di Betty e Barney Hill non è ancora ben conosciuta. Nei suoi 23 anni
di ricerche e investigazioni, l’eso-scienziata Kathleen Marden unendo
le informazioni in suo possesso raccolte dalla viva voce dei suoi zii e
di molti altri “rapiti”, è giunta alla conclusione che alcuni punti
combaciano alla perfezione in tutte queste storie. I rapimenti alieni
in corso, dei quali la Marden raccoglie le testimonianze, sembrano
rivelare le vere intenzioni scientifiche, e non ostili, degli
Extraterrestri presenti ancora oggi sulla Terra. Si tratta di alcune
razze ET in visita al nostro mondo, accomunate dal medesimo modus
operandi sperimentato da Betty e Barney Hill nel 1961.
Abbiamo
intervistato in esclusiva Kathleen Marden, direttore degli Studi sui
Rapimenti Alieni del Mutual Ufo Network (il Mufon ha nominato Ms.
Marden “UFOlogist of the Year” al MUFON 2012 International Symposium di
Cincinnati in Ohio) e Stanton T. Friedman, alla vigilia delle
commemorazioni ufficiali in New Hampshire. Siamo soli nell’Universo?
Qual è la verità sugli Alieni presenti sulla Terra? “Nei miei 23 anni di
ricerche e investigazioni – rivela l’eso-scienziata Kathleen Marden –
mi sono convinta che non siamo soli nell’Universo. Esistono solide
tracce ed evidenze scientifiche (atterraggi, rilevamenti radar, video e
foto) che dimostrano la visita di almeno un’avanzata civiltà
tecnologica extraterrestre sulla Terra. Testimoni credibili, inclusi
piloti civili e militari, ufficiali di alto rango, astronauti e
presidenti, hanno tutti riferito di incontri con UFO alieni”. Secondo
Stanton Friedman “la Terra continua ad essere visitata da
Extraterrestri: testimonianze, studi scientifici e documenti provano
oltre ogni ragionevole dubbio questa evidenza fisica”. Quali sono le
ragioni del silenzio della Casa Bianca e degli altri governi? “Questa è
una faccenda opinabile – dichiara la Marden – ma io penso che
l’impatto psicologico sulle popolazioni e sulle istituzioni della Terra
sarebbe estremamente serio. Il fattore paura è il tema focale,
specialmente perchè noi siamo tecnologicamente inferiori agli ET.
Tuttavia, se avessero voluto conquistarci l’avrebbero già fatto, dal
momento che siamo indifesi da molto tempo”. Friedman puntualizza che
“nessuna nazione o governo desidera che la sua gente liberamente decida
di allearsi con gli Alieni sostituendosi alle proprie istituzioni. Chi
sta al potere vuole conservare il potere”. I famosi strani affreschi
degli “Angeli in volo” nella scena della Crocifissione dell’abbazia di
Visoki-Decani in Kosovo (Unione Europea), secondo il vostro parere, che
cosa esprimono? Rappresentano forse il Silenzio ufficiale della
Scienza e della Chiesa? “Nel nostro libro “Science Was Wrong” –
rivelano Stanton T. Friedman e Kathleen Marden – vengono affrontate
questioni delicate come queste. Ogni capitolo presenta un esempio
chiaro di fallimento della scienza nel cammino verso il progresso, non a
causa della Scienza in sé perchè difettosa bensì del risultato
ascientifico conseguito perché inficiato da un errore o da una bugia
umane. Per le motivazioni più diverse: la protezione dell’ego dello
scienziato in mala fede, l’avidità, la ricerca del potere, la politica,
le credenze religiose, che spesse volte hanno impedito nella storia
dell’Umanità ciò che per la buona Scienza era umanamente subito
possibile”.
Questi fallimenti hanno causato a volte milioni di
morti. “Il fenomeno Ufo – spiegano Friedman e Marden – entro i canoni
del pensiero scientifico occidentale non si presta molto a una
comprensione totalmente veritiera. Fino a quando non espanderemo la
nostra attuale visione dell’Universo per scoprire e capire realmente le
leggi fisiche in atto, non capiremo mai pienamente la tecnologia
aliena degli Ufo”. Qual è l’impatto delle invasioni aliene speculate da
serie televisive come “Falling Skies” e “Visitors”, e da kolossal
cinematografici in 3D come “Prometheus” di Ridley Scott, sulle società e
sulle culture del mondo? Qual è l’approccio culturale più autentico,
reale e sincero al tema delle attività aliene sulla Terra? “Hollywood –
rivela la Marden – ha un debole per gli alieni dipinti come spietati
predatori a caccia di terrestri. Spaventa, non solo nel Cinema, la sola
idea della possibilità di una reale presenza aliena sulla Terra o
nella nostra più immediata periferia interstellare”. E questa paura
popolare (domanda) viene intercettata e tradotta dai cineasti (offerta)
in pellicole fantascientifiche più o meno horror. “Io preferisco la
realtà. Non c’è ragione di pensare – sottolinea la Marden – che una o
più razze di ET in visita sulla Terra siano malintenzionate e ostili.
Se così fosse, ripeto, saremmo già stati invasi e conquistati. Non
esiste una sola prova evidente che dimostri l’intenzionale ostilità dei
nostri Visitatori verso qualcuno”. Per Friedman “al massimo ciò che
più interessa agli ET è la nostra tecnologia nucleare, l’uso che ne
facciamo e ne faremo, dal momento che potremmo anche usarla per i
futuri viaggi interstellari e per scopi non sempre pacifici ed
amichevoli”. In tal caso saremo nei guai: gli ET sarebbero sulla Terra
per scoprire le nostre reali intenzioni “nucleari” ma la Storia passata
dei terrestri non depone a nostro favore. Gli scettici e gli ufologi
possono realmente collaborare per far conoscere la verità sugli ET? I
ricercatori e gli eso-scienziati possono, utilizzando il metodo
galileiano, trovare le prove di queste presunte attività aliene sulla
Terra? Può una “joint-venture” scientifica investigativa, pubblica e
privata, aiutare a scoprire la verità sui Visitatori alieni? “La verità
è nell’occhio di chi la possiede – dichiara la Marden – Stanton
Friedman e io siamo da sempre scettici nelle nostre investigazioni. I
“credenti” e i “debunkers” non lo sono. Il loro “credo emotivo” li
porta a pensare che tutti i “report” sugli Ufo e sui rapimenti alieni
siano reali, mentre i “debunkers” credono che nessun “report” alieno
sia reale. Negli Stati Uniti la ricerca e l’investigazione sugli Ufo
non sono assolutamente “politically correct”. Quindi sia il governo sia
le corporazioni scientifiche non sono generalmente disponibili a
un’analisi obiettiva dell’evidenza Ufo sulla Terra e delle prove sulle
“abduction”.
La ricerca sugli Ufo negli Usa è sostenuta
primariamente da donazioni private. Ma esiste un’evidenza verificabile
che può essere (ed è stata) provata nei laboratori scientifici. Ted
Phillips al “Center for Physical Trace Research” ha collezionato più di
4mila campioni di tracce fisiche, la maggior parte delle quali con
proprietà anomale”. Gli eventi vissuti da Barney e Betty Hill e i fatti
di Roswell/Saint Augustine possono offrire la prova regina che oggi
gli Alieni sono qui sulla Terra? Come possono le istituzioni
scolastiche Usa ed italiane aiutare a conoscere e studiare meglio
questi fenomeni mediante il metodo scientifico? “Il rapimento di Betty e
Barney Hill – spiega la Marden – è un caso esemplare e solido. Il
Lettore troverà nel mio libro “Captured! The Betty and Barney Hill UFO
Experience” le reali motivazioni di questa mia fondamentale asserzione.
Il Lettore capirà perché la testimonianza di persone credibili come
gli Hill fosse così solida; leggerà il “report” ufficiale del Progetto
“Blue Book” e la mia analisi comparativa in sette capitoli sulle
dichiarazioni rese da Betty e Barney al Dr. Benjamin Simon, nel 1961
uno dei più importanti psichiatri americani. Quelle analisi dimostrano
chiaramente che gli Hill vissero la stessa esperienza del rapimento
alieno. Il Lettore si immergerà nella meticolosa analisi scientifica
della mappa stellare di Betty disegnata da Marjorie Fish. Stanton
Friedman – conferma la Marden – fu coinvolto direttamente
nell’investigazione scientifica sugli Hill e sulla mappa frutto delle
ricerche di Marjorie, confermandone la validità. Senza contare
l’analisi chimica sugli abiti di Betty e su altre evidenze fisiche che
non possono essere spiegati in termini prosaici. Quindi siamo in
presenza di un caso altamente credibile che ha ampiamente resistito
alla prova del tempo”. L’Accademia e la Scienza galileiana ufficiale
vogliono conoscere la verità, altrimenti non si spiegano gli
investimenti colossali nelle ricerche astronomiche sugli esopianeti
extraterrestri e sui mondi alieni: con l’aiuto degli scienziati e dei
media più volenterosi sarà possibile fornire la prova regina sugli
Alieni e sugli Ufo extraterrestri?
“Certamente – rivela la Marden
– in primis essi possono iniziare a leggere i nostri libri e i nostri
articoli scientifici. Personalmente sono impegnata in una costante
campagna di promozione della corretta informazione scientifica
sull’esperienza aliena vissuta da Barney e Betty Hill. C’è stata meno
comprensione sui media per questo caso di quanta se ne possa trovare
per un buon piatto gastronomico”. Da parte sua Friedman invita chi di
dovere a darsi subito da fare, prima che sia troppo tardi, mettendo i
fatti sul tavolo e utilizzando lo stesso metodo galileiano per il caso
Roswell e quello che lui definisce il “Cosmic Watergate”. Come possono
le organizzazioni governative mantenere un Segreto così importante
nell’era di Internet, di Facebook, di You Tube, delle videocamere
digitali Full HD e del “publish or perish” accademico? “I social media
come Facebook e You Tube sono pieni di scherzi – spiega la Marden –
oggi i filmati possono essere facilmente rielaborati e camuffati. Il
governo non ha nulla da temere. I buontemponi, i fotografi di finte
foto aliene, i film-makers di Ufo ed ET artigianali improvvisati, sono
diventati oggi, volenti o nolenti, la prima linea di difesa del
cover-up governativo. Scienziati come il Dr. Bruce Maccabee hanno
analizzato foto credibili, prive di alterazioni e scherzi, come quella
scattata nel 1950 (Trent) a McMinnville in Oregon”. Secondo Friedman “i
debunkers e i super scettici per partito preso, non hanno alcuna idea
di come oggi lavori l’intelligence e la sicurezza di stati e
corporation: utilizzando le diffuse tecnologie digitali è possibile
fare miracoli nel campo delle credenziali e della conoscenza, ma essi
non hanno idea di quanto sia semplice mantenere i segreti”. Quali sono i
documenti e gli studi ufficiali sulle probabilità di una prossima
invasione aliena della Terra? Qual è lo scenario più credibile? “Non
esiste evidenza credibile del fatto che la Terra sia stata o sarà invasa
da specie aliene predatorie – rivela Friedman – astrofisici come il
Dr. Stephen Hawking hanno speculato circa la possibilità che la Terra
venga un giorno più o meno improvvisamente invasa da predatori, come o
peggio di noi terrestri, a bordo di enormi navi spaziali dopo aver
esaurito tutte le risorse vitali del loro pianeta. Queste ipotesi hanno
alimentato la preoccupazione e paura nella gente”. E gli affari d’oro a
Hollywood. “Ma non esistono prove che dimostrino queste affermazioni e
soprattutto – sottolinea Friedman – non esistono evidenze che
preannuncino una futura invasione aliena. È semmai possibile che, con
pari probabilità, un’avanzata civiltà tecnologica aliena abbia superato
il suo istinto predatorio primordiale (il nostro attuale) rinunciando
per sempre alle violenze, alle guerre ed alle devastazioni. In tal caso,
gli Alieni verrebbero in pace sulla Terra”. Eppure le persone
desiderano sapere se siamo già dominati dagli Alieni: Internet, Facebook
e le microcamere digitali nei computer portatili, potrebbero essere la
prova della loro volontà di conoscere tutto di noi per dominarci
meglio. Che ne pensa?
“Gli Extraterrestri che visitano la Terra –
fa notare Friedman – apparentemente adottano una politica di
non-interferenza. Gli scienziati ET rapiscono pochi umani e
collezionano campioni animali e vegetali, ma sono tutti coinvolti in
un’operazione di copertura. Hanno deciso di non rendere pubblica la
loro presenza sulla Terra”. Può la semplice spiegazione scientifica
sull’esistenza dei molti esomondi alieni là fuori, ancora da osservare
ed esplorare direttamente, contribuire all’operazione di cover up sul
fenomeno alieno in corso, magari per nascondere la verità sulla reale
presenza di molte civiltà spaziali sulla Terra? “Il 12/5/2011 il team
scientifico del telescopio spaziale Kepler ha annunciato la scoperta di
2.326 pianeti alieni (http://planetquest.jpl.nasa.gov/). Di questi,
206 sono di dimensioni prossime a quelle della Terra e 48 orbitano
nella cosiddetta “zona abitabile” attorno al loro Sole. Avrebbero,
cioè, con l’acqua allo stato liquido o gassoso, le condizioni adatte
per sostenere la vita, così come noi oggi la conosciamo, sulla loro
superficie. La maggior parte degli scienziati crede che non siamo soli
nel Cosmo ma ha paura di ammettere apertamente l’evidenza delle visite
aliene sulla Terra da secoli. Come le antiche civiltà ET illustrate dal
Dr. Barry Downing”. Dunque, la vera storia del nostro pianeta Terra
deve essere ancora scritta: il futuro della razza umana è certamente
nello spazio esterno grazie alla liberalizzazione delle imprese
spaziali pubbliche e private per il volo interstellare (nel programma
del candidato presidente repubblicano Mitt Romney?) oggi frenato dagli
sciocchi commenti e simposi sulla Teoria della Relatività di Albert
Einstein. Non crede che, per spezzare questo muro di gomma e
costringere i politici, le corporazioni e i governi alla desecretazione
dei documenti ufficiali in loro possesso sugli ET, sia necessaria una
grande alleanza tra i liberi media e gli scienziati onesti per la
condivisione della verità sul fenomeno alieno in atto sulla Terra?
“Certamente, ma – fa notare Friedman – i media sono controllati in modo
subdolo dai governi che li finanziano. Non c’è ragione di credere che
le corporazioni private possano, vogliano e debbano trarre beneficio
dalla rivelazione pubblica della verità sugli ET. Al contrario,
l’impatto economico della desecretazione di quei documenti scottanti
potrebbe essere devastante. Sarebbe politicamente controproducente. Il
parlamentare Dennis Kucinich, fuori dalla campagna presidenziale, fu
deriso quando Shirley McClain rivelò che lui aveva osservato un Ufo.
Non siamo affatto sicuri, quindi, delle conseguenze positive di una
pubblica dichiarazione sugli ET”. Gli Alieni sulla Terra sono amici o
nemici?
L’aspetto fisico degli Extraterrestri può fare la
differenza nella Storia della Terra tra la pace e la guerra
interstellare? “Se sono amici ovvero ostili – rivela Friedman – è il
tema dell’anno al MUFON International Symposium (www.mufon.com) come
espresso nelle nostre conferenze del 3-5 Agosto 2012 a Covington in
Kentucky. Kathleen ha presentato una relazione dal titolo Abduction
Experiencer’s Perceptions of the Alien Agenda, basata sulle sue
ricerche. Io ne ho presentata una dal titolo Aliens: Love Them or Hate
Them?”. I rapimenti ET, secondo alcuni scienziati, sarebbero la prova
dell’invasione aliena mitigata della Terra? È la nostra nuova Pearl
Harbour? I disastri naturali sulla Terra nascondono forse la traccia di
un intervento alieno inter-dimensionale magari con l’uso di
anti-materia? “Questi temi sono altamente speculativi – dichiara
Friedman – noi preferiamo la realtà. Non c’è ragione di credere che i
disastri naturali siano provocati da Visitatori extraterrestri. I
rapimenti alieni non sono la prova che siamo stati invasi da specie
aliene predatorie. È semmai una chiara indicazione che scienziati ET di
altri mondi giungono regolarmente sulla Terra da altri pianeti per
studiare la nostra flora e fauna”. Qual è il vostro crono-programma
delle celebrazioni 2012 di Barney e Betty Hill in New Hampshire? “Dal
14 al 16 Settembre 2012 – rivela Friedman – io e la Marden teniamo una
conferenza sul rapimento alieno di Betty e Barney Hill, fornendo le
prove scientifiche del fatto storico e reale vissuto dagli Hill,
all’Indian Head Resort di Lincoln in New Hampshire
(http://indianheadresort.com/). Kathleen farà da Cicerone in un tour
guidato alla scoperta dell’incontro ravvicinato sperimentato dagli Hill
attraverso le White Mountains del NH, nei luoghi del rapimento del
1961, dove sua zia e suo zio furono addotti dagli alieni. Nel 2011 lo
Stato del New Hampshire ha eretto una storica targa ufficiale per
commemorare l’Interrupted Journey degli Hill”. Dieci anni dopo il film
“Signs” con Mel Gibson (il suggestivo scenario ideale dei “crop
circles” e dell’improvvisa razzia aliena) e, oggi, con lo sbarco del
nuovo kolossal “Prometheus” in 3D di Ridley Scott, le persone sono
ancora in attesa di conoscere la verità sull’impatto di un’invasione ET
devastante: ci sono prove, segni, evidenze, studi governativi
ufficiali, di un modus operandi alieno che dalla vicenda degli Hill
conduca prima o poi a questa tragica esperienza? “Ne dubitiamo
fortemente – spiega la Marden – ma Hollywood fa il suo eccellente
lavoro per indurre la gente a crederlo. Gli affari lo dimostrano”. È
quello che le persone chiedono dai film di fantascienza nel 2012: il
terrore nello e dallo spazio profondo! “Il miglior modo per controllare
la popolazione – sottolinea la Marden – è quello di alimentare la
paura nella società, sospendendo le nostre capacità di giudizio con gli
effetti speciali”. A volte la realtà sembra confondersi con la
fantascienza. D’altra parte la sola espressione libera e consapevole di
un pensiero critico razionale indipendente (prima, durante e dopo la
visione di questi film) sarebbe catastrofica per il potere e il
mercato. Nel libro “Captured!” Stanton Friedman e Kathleen Marden
propongono un’analisi meticolosa interdisciplinare dell’esperienza
vissuta dai coniugi Betty e Barney Hill nella notte tra il 19 e il 20
settembre 1961. La vera storia del primo rapimento alieno documentato
sulla Terra. Una vicenda che, secondo gli Autori, è destinata a
sconvolgere per sempre la nostra visione dell’Universo in cui, da
terrestri, giochiamo un ruolo davvero marginale. Il Principio antropico
forte, l’atto di umiltà intellettuale coniato dall’astrofisico Stephen
Hawking nel suo libro “Il grande disegno” dove esplora la “Teoria M”
dei 10 alla 500esima potenza di universi possibili e immaginabili,
sembra confermato con tutti i suoi limiti.
“Captured!” raccoglie
per la prima volta in assoluto le testimonianze dirette dei
protagonisti, con dettagli mai rivelati prima, grazie al contributo
della dott.ssa Kathleen Marden, nipote di Betty Hill. Il dott. Friedman
spiega scientificamente le varie sequenze della vicenda ed azzera le
argomentazioni di chi vuole negare l’evidenza dei fatti. In questa
storia, a quanto pare, il senso del ridicolo ricade su quanti negano la
realtà oggettiva del rapimento alieno degli Hill: per quanto
sconvolgente e incredibile possa sembrare, la razzia aliena che la
coppia subì passivamente non è un caso isolato, unico e irripetibile.
Quindi il metodo scientifico galileiano può essere tranquillamente
applicato a tutti gli altri incidenti documentati nel mondo. Il
coraggio, l’onestà intellettuale, l’integrità morale e psicologica dei
coniugi Hill, ha permesso a scienziati come Friedman e Marden di
sviscerare il fenomeno fin nei minimi particolari per divulgarlo
liberamente al grande pubblico. “Questa non è fantascienza” – fa notare
Stanton Friedman. Decine di migliaia di casi simili sono stati
registrati, declassificati e rivelati, consentendo l’adozione di
specifici protocolli terapeutici per aiutare le vittime a superare
l’insolito trauma. Tuttavia, di eroi bisogna parlare: analizzando le
prove e i riscontri forniti dai coniugi Hill, non si capisce altrimenti
l’incredibile e scioccante livello di dettaglio fornito dalla coppia
agli psichiatri. Nessuna allucinazione, secondo Friedman e gli
specialisti che analizzarono gli Hill, può documentare l’evidenza dei
fatti subiti.
Il doppio rapimento alieno degli Hill è diventato
così il caso psichiatrico del XX Secolo negli Usa. Friedman e Marden
hanno raccolto le prove prima di giungere alle loro conclusioni. Si
deve e si può essere scettici quanto si vuole. Così lavora la scienza.
Ma pare ragionevole pensare che tutte le prove raccolte sugli Hill in
un processo sarebbero più che sufficienti per travolgere tutte le tesi
avverse. Se Friedman e Marden hanno ragione, siamo di fronte a uno
scenario di invasione aliena mitigata. Eliminato l’irrilevante dalle
tesi più ardite finora prodotte da pseudo-ufologi ed agenti del
discredito per spiegare e/o negare il fenomeno ET sulla Terra (compresa
certa fantascienza hollywoodiana), ciò che rimane, per quanto possa
sembrare impossibile, è altamente probabile. È la parola di uno
scienziato, Stanton Friedman, che ha smascherato finti fisici nucleari
addetti alla retro-ingegneria aliena, finti ufologi, finti testimoni e
veri disinformatori in servizio permanente effettivo in uno spaziotempo
che sembra immerso in una Guerra Fredda Temporale. In forza di
documenti segreti, storici e processuali alla mano, il fisico nucleare
Friedman dimostra di conoscere molto bene i buontemponi dell’ufologia
mondiale. Non è stato facile svelare la verità sul rapimento alieno
degli Hill. Così ha lavorato per anni di cesello per rimuovere le molte
incrostazioni, mistificazioni e depistaggi messi in campo da chi
gettava discredito su ricercatori e scienziati umili e onesti. Le
giuste credenziali di equilibrio, affidabilità, preparazione e
professionalità di Stanton T. Friedman hanno sortito l’effetto sperato.
Certamente è davvero sorprendente che gli extraterrestri degli Hill
non conoscano la chiusura lampo dell’abito di Betty e la dentiera
mobile di Barney. Forse non possono in quanto bypassano il problema e
la soluzione. Non tutte le civiltà hanno le stesse esigenze pratiche
naturali e culturali. Quella praticata su Betty era davvero
un’amniocentesi ante-litteram? Le tracce sui vestiti e sull’auto degli
Hill come si spiegano realmente? Stanton Friedman rivoluziona la nostra
comune percezione della scena del delitto sul primo rapimento alieno
ufficiale: un evento (the Event) diverso da qualsiasi patologia
psichiatrica e leggenda agreste che dir si voglia. Per capire ciò che
hanno subito gli Hill, senza chiedere o dare l’appuntamento e il
permesso agli ET, bisogna capire il contesto storico vissuto dagli
Americani negli Stati Uniti continentali durante gli anni ’50 e ’60 del
XX Secolo.
In piena guerra fredda i contattisti come George
Adamski, sostenevano di conoscere personalmente Esseri intelligenti
extraterrestri buoni; raccontavano le loro esperienze vissute a bordo
di fantastiche navicelle spaziali, di aver sperimentato conversazioni
amichevoli con Esseri incaricati di proteggere il nostro pianeta Terra
dal male (di altri esseri?) e dall’uso indiscriminato (bellico) delle
armi nucleari. Questi contattisti ambientalisti e pacifisti, per
denuclearizzare il nostro mondo, raccontavano storie incredibili che
attrassero come miele migliaia di persone e di lettori, con un volume
d’affari notevole. Friedman ne ha smascherati a decine in tutto il
mondo. Se i contattisti si divertivano con i loro biondi fratelli
cosmici, la storia traumatica di Betty e Barney Hill, ma anche quella
di altri sventurati che recentemente hanno ispirato registi e
produttori cinematografici in pellicole angoscianti in 3D, dimostra
l’esatto contrario. La scenografia terrestre nella quale s’innesta il
rapimento contestuale degli Hill, non sembra assolutamente tecnologica.
Gli Hill non chiesero di essere rapiti ma subirono il delitto
spaziale.
Lo raccontarono ai loro familiari, agli amici, agli
investigatori dell’Us Air Force, senza romanzare e speculare sui fatti.
Anzi, chiesero espressamente che quegli eventi non fossero divulgati
durante la loro vita. Fu un articolo pubblicato da un reporter sul
Boston Traveler (come rivela la targa ufficiale dello Stato del New
Hampshire) ad aprire il caso mediatico. Contro la riluttanza degli Hill
ad annunciare al mondo le violenze subite dagli alieni, si scatenarono
molti ufologi. La storia andò di traverso agli stessi contattisti che
vedevano tramontare per sempre i loro sogni di gloria e di pace
interstellare. Le ambasciate ET sulla Terra andavano ridisegnate. I
tempi erano davvero cambiati. E con la pubblicazione del libro Missing
Time (1981) di Budd Hopkins, la metamorfosi nella percezione di certi
extraterrestri fu davvero epocale e radicale. Era nata una nuova forma
di contattismo o c’era del vero nell’esperienza di migliaia di persone
che confessano ogni anno di essere state rapite da esseri di altri
mondi? Se i contattisti se la spassavano con efebici alieni, i rapiti
umani furono e sono di ben altro avviso. Alcune persone confessano di
aver subito l’atto violento alieno, altre lo condannano, altre ancora
sembrano accettare l’evento ossia rifiutano di dimenticarlo o di
ricamarci sopra storie campate in aria; altre persone dichiarano di
essere state fortunate e considerano un onore l’essere state scelte
dagli ET.
Chiaramente si rischia il ridicolo nell’accettare
irrazionalmente come vere storie del genere. E, da scettico che si
lascia aperte tutte le porte, Friedman non le accetta in mondo
acritico. Le spiegazioni scientifiche alternative sono sovrabbondanti.
Il libro “Captured!” di Stanton Friedman e Kathleen Marden, a
differenza di molte altre opere di rispettabilissimi autori, contiene
il germe della verità scientifica che non ha timore di indagare il
fenomeno alieno molto più in profondità in una complessa vicenda
antropologica e sociologica che è sicuramente avulsa da qualsiasi
schema favolistico per bambini. L’Agenzia Spaziale della Terra
chiaramente non esiste ancora perché non esiste una Federazione Unita
di Nazioni. A chi dovrebbero rivolgersi gli Alieni in visita sulla
Terra? Al Segretario delle Nazioni Unite? Friedman non ha mai creduto
agli uomini con le orecchie a punta! E, strano a dirsi, la fantascienza
finora non ha aiutato la ricerca della verità. Anzi. Ma c’è un limite
anche allo scetticismo di chi non vuol vedere per timore di essere
smentito dai fatti. La barriera alzata da Friedman contro tale
irrazionalità, è poderosa.
La dinamica dei fatti accaduti ai
coniugi Hill sembra incontrovertibile. Barney affermò di aver visto
(prima del rapimento) dentro la luce delle “persone”. Anche applicando
al contrario ciò che era accaduto, la scienza psichiatrica funziona.
Barney disse che gli alieni sembravano osservarlo con la stessa
curiosità. Barney usò un binocolo e tutti sanno che sfocando l’immagine
di una stella o di un pianeta come Venere e Giove, non appaiono
persone dentro. Le descrizioni più dettagliate degli eventi subiti
durante il duplice rapimento fisico degli Hill, furono ottenute grazie
all’ipnosi condotta dal dr. Benjamin Simon. Furono ipotizzate altre
spiegazioni logiche. Incubi notturni di Betty vocalizzati durante il
sogno, uditi da Barney e tradotti come eventi reali? Prima dell’ipnosi
l’evento del rapimento era già stato testimoniato dai coniugi Hill
decine di volte nei giorni, nelle settimane e nei mesi successivi. Vi
fu la contro-prova. Si tentò con l’ipnosi di indurre loro a credere che
si fosse trattato solo di un sogno. Ma gli Hill si rifiutarono di
accettare una tale spiegazione. La stessa tecnica fu usata per creare
favole di sana pianta, per ascoltare sotto ipnosi ciò che si voleva
udire. Niente da fare. Gli Hill, testimoni diretti di tali eventi, come
acclarato dal dr. Simon, erano perfettamente credibili e molto
difficilmente suggestionabili contrariamente a quanto finora sostenuto
dalla vulgata pseudo-scientifica. Certamente le contraddizioni nelle
due versioni della storia fornite dagli Hill, non mancano: ad esempio,
il leader spaziale alieno pare abbia detto a Betty che probabilmente
non avrebbe ricordato molto; a Barney che non avrebbe ricordato nulla.
Perché?
Gli spaziali non erano forse a conoscenza delle
potenzialità del cervello umano? Un punto a nostro favore, se fosse
vero. Se non siamo prevedibili sarà più facile approntare le nostre
difese! Poi c’è la vicenda della mappa stellare che identificherebbe
chiaramente la base aliena (non necessariamente il loro mondo di
origine) nella costellazione australe del Reticolo (the Net, in
inglese). Precisamente nel sistema solare doppio ζ1-ζ2 (Zeta1-Zeta2)
Reticuli (www.daviddarling.info/encyclopedia/Z/Zeta_Reticuli.html)
distante circa 39.2 anni-luce dalla Terra. Raggiungibile secondo il
fisico Stanton T. Friedman e la sua interpretazione scientifica e
tecnologica delle equazioni della Relatività di Einstein “in 20 mesi al
99.9 per cento della velocità della luce, in appena 6 mesi al 99.99%
(a un solo “g” di accelerazione costante) e non in 78 anni” come
continuano a scrivere e divulgare sui giornali e nei simposi illustri
“scienziati” che animano congressi ridicoli sull’impossibilità del volo
interstellare umano. Poi c’è l’analisi chimica, nel libro “Captured!”
riportata in gran dettaglio, dell’abito indossato da Betty durante il
rapimento, che non può essere facilmente spiegato come un fenomeno
normale e ordinario nell’esperienza umana. E c’è l’evidenza fisica
delle macchie scintillanti sul bagagliaio dell’automobile degli Hill e
della bussola impazzita. Effetti elettromagnetici ordinari, l’effetto
di un raggio-trattore o cos’altro?
Il fisico Friedman ce lo
spiega. Se anche tutte le altre storie di ET, Ufo, navi, dischi, ruote
fiammeggianti e sigari spaziali volanti, fossero false, la vicenda
sconvolgente degli Hill dimostra – e Friedman ne è da sempre il più
convinto assertore – che di fronte ad eventi così straordinari e
raccapriccianti, grazie alla logica che illumina l’osservazione nella
ricerca scientifica, servono risorse altrettanto straordinarie
(cervelli, danaro, tempo, istituzioni scientifiche, governi) per
svelare al mondo intero ciò che è un nostro inalienabile e sacrosanto
diritto: la verità dei fatti sugli Alieni. Ossia, secondo Friedman,
della realtà fisica degli Extraterrestri sulla Terra. Per la nostra
stessa sopravvivenza come razza umana, come mondo, come cultura, come
civiltà. L’invito è quanto mai esplicito. Secondo Friedman non possiamo
spiegare tutto quello che accade sulla Terra e nell’Universo con la
mistificazione, la delegittimazione nel ridicolo e l’irresponsabilità. E
con la minaccia di carriere scientifiche, filosofiche e teologiche
bruciate sul nascere solo perché si sta cercando di fare luce su un
fenomeno del tutto naturale benché “meta-fisico”. Prepariamoci, dunque,
a grandi sorprese. Perché gli Hill quella notte di 51 anni fa volevano
solo tornare a casa, a Portsmouth, da una vacanza in Canada. Il giorno
seguente chiamarono i militari della Pease Air Force Base.
Raccontarono la verità in un rapporto ufficiale. Nel 1964, sotto
ipnosi, ricordarono di essere stati rapiti ed esaminati da esseri non
umani. Realizzarono anche una scultura dell’umanoide in questione.
Betty
rilasciò un’intervista all’Associated Press nel 1986, raccontando la
sua storia, dalla quale lo scrittore e produttore di Hollywood, Bryce
Zabel, sviluppò la serie televisiva “Dark Skies”, pianificando anche un
film dedicato all’esperienza degli Hill. Nel luglio 2011 lo Stato del
New Hampshire (Usa) ha eretto una targa ufficiale intitolata “Betty and
Barney Hill Incident”, proprio nel luogo più vicino a Lincoln, presso
l’Indian Head Resort sulla Route 3, facilmente raggiungibile grazie a
Google ed Apple Maps, uno degli ultimi posti che la coppia ricordò di
aver visto quella notte. Il Resort Indian Head ospita la conferenza
internazionale del 14 e 15 Settembre 2012. “Quanti altri Stati americani
hanno il coraggio di una tale iniziativa?” – si domanda Stanton
Friedman. “Neanche il Nuovo Messico – afferma il fisico nucleare – ha
dedicato una targa all’incidente di Roswell”, il presunto UFO crash del
luglio 1947 che i militari smentirono clamorosamente dichiarandolo
inizialmente un pallone meteo top-secret e solo dal 1994 una sonda del
Progetto Morgul. “Ho analizzato con la massima obiettività il caso degli
Hill – spiega Stanton T. Friedman – fin dagli Anni Sessanta. Quando li
incontrai per la prima volta rimasi letteralmente sconvolto”.
L’Indian
Head Resort dedica agli Hill una propria targa in bronzo che è stata
inaugurata lo scorso anno. Non manca la sezione dedicata ai “ricordini”
alieni, in particolare all’UFO Crossing. Stew Weldon, manager del
Resort, non nasconde il grande desiderio di potenziare l’evento a
livello internazionale nella speranza di diventare una delle mete
preferite degli appassionati. L’Irving Notch Express gas station sulla
Route 3 dedica agli Hill non solo un murale con un alieno e un disco
volante, ma anche un piccolo museo dove è possibile acquistare gadgets
extraterrestri per immortalare la “First Rest Room Museum Dedicated to
Alien Abduction”. L’impianto sorge proprio sul sito dove 51 anni fa
fioriva un frutteto in cui Barney raccontò di aver visto l’Ufo scendere
di quota a meno di 200 metri da lui e da sua moglie. Ma torniamo al
libro in questione. La Marden, che all’epoca del rapimento degli Hill
aveva 13 anni, ha scritto di recente una guida speciale ai luoghi
intorno a Lincoln dove sua zia e suo zio si fermarono quella notte.
Come
scienziata sociale laureata all’Università del New Hampshire, non ha
dubbi in proposito: le prove raccolte sull’evento sono
incontrovertibili (non uno scherzo, “no fake”, “no fantasy”). L’oggetto
volante non identificato e la cattura degli Hill, appartengono alla
storia ed alla cultura degli Stati Uniti d’America. Chi avrebbe mai
creduto a una coppia interrazziale, una bianca e un nero, negli Anni
Sessanta? Gli Hill erano stimati nella loro comunità. Perchè mai
avrebbero dovuto mentire? Non cercavano pubblicità negativa. Barney era
un impiegato postale. Betty si era laureata in scienze sociali nel 1958
alla New Hampshire University e lavorava nei servizi sociali. La
coppia era attiva nelle cause per i diritti civili. Come ci ricorda la
Marden “entrambi erano membri del NAACP”. John W. King, governatore del
New Hampshire, insignì Barney del prestigioso titolo di Consigliere
nella U.S. Civil Rights Commission. Gli Hill avrebbero perso tutto,
raccontando la loro storia: era questa la loro più grande paura come
confessarono. Ma non accadde. Per quale motivo? La loro reputazione non
fu mai messa in discussione perché raccontarono la verità. Per quanto
possa sembrare incredibile, lo Stato del New Hampshire crede ai coniugi
Hill. Betty morì nel 2004 all’età di 85 anni. Barney morì nel 1969
all’età di 46 anni. Nel 2009 l’Università del New Hampshire dedicò dei
seminari ai coniugi Hill, visto che l’abito di Betty ed altri oggetti
sono inseriti ufficialmente nella speciale collezione dell’Ateneo
americano, per espresso desiderio di Betty, conferma David Watters,
direttore del UNH’s Center for New England Culture. “Penso che Betty
desiderasse che tutto il materiale fosse catalogato con la massima cura e
reso disponibile per seri studi scientifici.
Voleva che il
vestito fosse conservato affinché la scienza ufficiale potesse
determinare la natura esatta delle tracce chimiche lasciate sull’abito.
Voleva che la mappa stellare da lei illustrata sotto ipnosi, fosse un
giorno analizzata da astrofisici”. Nel 1991 Betty confessò
all’Associated Press il suo desiderio di lasciare le apparizioni
pubbliche a causa della sua età e manifestò tutto il suo disappunto per
il modo in cui il tema degli Ufo era trattato sui media. Betty disse
che troppe persone (molte con serie patologie psichiatriche) hanno
contribuito a distruggere la verità sugli Extraterrestri con “fantasie e
immaginazioni” preconfezionate non solo negli UFO reports. Ma anche al
cinema. “Se tu non conosci le risposte su qualcosa, puoi sempre
sognarle, vere o false che siano” – sosteneva Betty. E molte verità
sugli Ufo sono state nascoste sotto la spessa cortina fumogena di favole
non attinenti ai fatti. Quel lunedì di 51 anni fa, gli Hill furono
presi a bordo (teletrasportati? Forse non lo scopriremo mai) da un
vascello spaziale alieno.
Lo
Stato del New Hampshire crede alla testimonianza degli Hill. Non un
segmento della società ma uno Stato democratico della più grande
federazione democratica del Mondo, gli Stati Uniti d’America. La
tranquilla Portsmouth da allora non è più solo la città più importante
del Nuovo Mondo. Le creature extraterrestri responsabili della cattura
degli Hill, 51 anni fa, mentre atterravano videro ciò che vediamo oggi
grazie alle mappe digitali sui nostri i-Pad Apple. La celebre serie
televisiva X-Files degli Anni Novanta, con gli agenti speciali dell’FBI,
Fox Mulder e Dana Scully, ci ha fatto sognare una verità mai
ufficialmente rivelata. Il paranormale ha poi rovinato tutto. I racconti
degli astronauti sovietici e americani nello spazio orbitale e sulla
Luna, distorti dagli effetti del “mal di spazio”, hanno contribuito a
condire la melassa della disinformazione. “Queste storie si sono svolte
sul suolo americano – fa notare David Watters – e il New Hampshire
offre il suo contributo. Tutto questo è una parte importante della
nostra cultura”. La storica targa di Stato parla chiaramente del “first
widely-reported UFO abduction report in the United States”. Dal 2009
l’Università del New Hampshire conserva documenti, articoli,
registrazioni, filmati e il busto di un extraterrestre chiamato Junior
che Betty Hill amava mostrare al pubblico (la foto è nel libro
“Captured!”) unitamente al suo vestito apparentemente contaminato da una
misteriosa sostanza durante il rapimento alieno.
Anche se le
posizioni ufficiali dell’Università esprimono estrema cautela
sull’intera vicenda (encomiabile atteggiamento scientifico) il solo
fatto di commemorare comunitariamente l’evento degli Hill frantuma in
un sol colpo i cristalli della disinformazione globale. Per il 51mo
anniversario, parte della collezione degli Hill è stata trasferita al
Planetarium dell’Università. Grazie a Kathleen Marden e Stanton Friedman
che lo scorso anno inaugurarono non solo la nuova targa commemorativa
all’Indian Head Resort di Lincoln ma anche la visita guidata nei luoghi
frequentati dagli Hill quella notte di 51 anni fa, mentre tornavano a
casa dal Quebec passando per le strade e le foreste delle White
Mountain, buie e isolate come oggi. Con l’eccezione del sito dove gli
Hill furono rapiti dagli alieni perché, a quanto pare, in pieno sviluppo
edilizio. Conferenze, lezioni e dibattiti farciscono le celebrazioni
di una storia subito raccontata ai militari dell’Air Force. All’epoca
gli ufficiali pensarono che la coppia avesse visto il pianeta Giove!
Gli Hill descrissero l’astronave e gli esseri alieni fin nei minimi
dettagli. La pubblicazione della loro avventura, apparentemente senza
previa autorizzazione degli interessati, da parte del giornale Boston
Traveler, consegnò la coppia alla storia. Junior è forse ancora lì? La
verità è ancora lontana perché il solo sospetto della falsità della
maggior parte delle storie di rapimenti alieni, chiaramente ispirati
alla nota vicenda degli Hill, è ancora troppo forte. Il cinema peggiora
la situazione di anno in anno con pellicole incredibili. E i racconti
di “abductions” dal letto di casa con gli alieni che passano tra le
mura domestiche, apparentemente indisturbati e/o autorizzati (Betty non
credeva a queste storie!), dimostra chiaramente che il 95 per cento di
questi “incidenti” speciali, come conferma la Marden, possono essere
spiegati scientificamente senza con questo annullare la realtà fisica di
esseri superiori provenienti dallo spazio esterno attirati dal nostro
pianeta azzurro come le api dal miele.
“Non
sappiamo da dove vengono – rivela la Marden – né perché sono qui ma
immagino quale l’impatto sociale, politico, economico e religioso
vivrebbe la Terra se questa verità storica fosse resa pubblica”. Chissà
che fine farebbe la crisi finanziaria mondiale del debito pubblico e
privato! Tutto questo mentre l’Italia celebra l’evento
didattico-scientifico “La notte dei ricercatori”, pubblici e privati,
che scendono in campo nelle nostre università e nei nostri laboratori
per una corretta e comprensibile promozione (speriamo non
autoreferenziale per ingrassare il politico di turno!) della cultura e
dell’impresa scientifica e tecnologica in Italia (le nostre sole “armi”
per far crescere alle stelle il Pil del Belpaese e salvarci dal
baratro) in uno sforzo davvero titanico per la nostra Nazione, patria
dell’energia e della ricerca sub-nucleari, costretta a (far) vivere
l’ennesima caccia alle streghe.
“Stiamo imparando a distinguere tra
attualmente impossibile e assolutamente impossibile. Questo – scrive
Tommaso Maccarano sulla rivista “Le Stelle”(n°105, Aprile 2012) – ci
dovrebbe permettere di evitare affermazioni drastiche che potrebbero
poi diventare fonte di imbarazzo”. Come quelle fatte in passato da
alcuni famosi scienziati e filosofi del rango di Auguste Comte che nel
1835 si sbilanciò con un’affermazione abbastanza categorica. “Disse che
non avremmo mai potuto in alcun modo studiare la composizione chimica
delle stelle. Da bravo filosofo positivista era convinto che avremmo
potuto capire la natura della materia che componeva le stelle solamente
se l’avessimo potuta analizzare in laboratorio. E pensare che le basi
per smentire Comte erano già state gettate vent’anni prima dagli studi
di Fraunhofer, che aveva ripreso il metodo di Newton di scomporre la
luce solare con un prisma e aveva notato le righe di assorbimento nello
spettro del Sole, classificandone più di 500!”. Quindici anni dopo
l’affermazione incauta di Comte divenne chiaro a tutti che le righe di
assorbimento erano dovute alla presenza di alcuni elementi chimici
nell’atmosfera del Sole: Idrogeno, Elio, Ossigeno, Sodio e Ferro.
Ed
altri più pesanti ancora, dei quali siamo fatti sulla Terra, prodotti
dalle supernovae. “Oggi la spettroscopia stellare ci permette di
conoscere non solo la composizione chimica delle stelle ma anche la loro
età e temperatura, di studiarne la rotazione e, in determinate
circostanze, di capire se esse siano caratterizzate dalla presenza di un
sistema planetario”. Un altro fisico che si lasciò andare ad
affermazioni perentorie sull’impossibilità di taluni accadimenti fu
William Thomson, meglio noto come Lord Kelvin. “Nel 1895 Thomson
sostenne che macchine volanti più pesanti dell’aria erano impossibili.
Otto anni dopo, nel 1903, i fratelli Wright portavano a compimento, con
successo, il primo volo controllato e con pilota a bordo di un
aeroplano a motore, il Wright Flyer. Successivamente, una volta che gli
aeroplani presero piede, altri negarono la possibilità di “volare” al
di fuori dell’atmosfera e di intraprendere viaggi nello spazio. Poco
più di un secolo prima, il chimico Lavoisier, coinvolto nell’analisi di
alcuni campioni di una pioggia di pietre registrata nel 1768 in un
paesino francese, aveva escluso con assoluta certezza che le pietre
potessero provenire dal cielo, adducendo come incontrovertibile motivo
che non vi erano pietre in cielo. L’effetto di questa dichiarata
impossibilità fu che per molti anni le piogge meteoritiche vennero
semplicemente ignorate, ritardando il loro studio e la comprensione
della loro origine extraterrestre. Cosa che avvenne a cavallo
dell’Ottocento – non senza difficoltà – grazie alla tenacia e ai lavori
di Ernst Chladni e Jean-Baptiste Biot”.
Vi
sono anche esempi contemporanei.“Ancor oggi, infatti, può succedere di
etichettare come impossibili cose possibili! L’ha fatto, per anni,
l’establishment dei chimici nei confronti dei risultati di Dan Shechtman
e della sua scoperta, nel 1982, di materiali che mostravano
configurazioni ordinate e aperiodiche con simmetrie esotiche: i
quasicristalli. Salvo poi rimediare assegnandogli, proprio per questa
sua scoperta a lungo contestata, il premio Nobel per la chimica del
2011”. Saggezza dunque vuole che ci si limiti a definire come
impossibile solo ciò che viola le cosiddette leggi fondamentali della
Natura e ad ammettere come possibile tutto il resto, pur consapevoli che
dovremo attendere ulteriori sviluppi tecnologici per vederlo
realizzato. E il possibile quantistico dove ci condurrà? “Con lo
sviluppo della meccanica quantistica abbiamo avuto modo di rivedere
alcune di queste leggi, comprendendo che a livello microscopico sono
permessi e osservati fenomeni sconosciuti a livello macroscopico. È come
se esistessero due realtà: una quotidiana e “normale”, in cui molte
cose rimangono impossibili, e una un po’ strana ed estrema dove i fisici
osservano fenomeni bizzarri e anti-intuitivi. Per esempio, una persona
che si trovi in una stanza dotata di una parete con due porte può
uscirne scegliendo di passare dall’una piuttosto che dall’altra.
Certamente
non passando contemporaneamente da entrambe! Una particella, invece,
può passare da entrambe, come dimostrano gli esperimenti di interferenza
condotti inviando elettroni verso un rivelatore e frapponendo uno
schermo con una doppia fenditura”. La fisica quantistica ha permesso la
realizzazione e la commercializzazione diffusa di computer portatili
che solo alcuni fa appartenevano ancora al regno della fantascienza di
Star Trek! “Ciò che sta emergendo come particolarmente interessante è
che il fenomeno non è circoscritto alle sole particelle elementari. Il
comportamento ondulatorio della materia (che ben spiega i fenomeni
d’interferenza) è stato infatti verificato, sempre con l’esperimento
della doppia fenditura, anche con molecole complesse come i fullereni
(C60 e C70), i fluorofullereni, composti da 60 atomi di carbonio e 48 di
fluoro, e anche con oggetti di scala mesoscopica (correnti elettriche
in nanocircuiti)”. Qual è dunque il limite dell’applicabilità delle
leggi quantistiche che sembrano continuamente ridefinire il concetto di
possibile e impossibile? “Forse quello in cui diventa inevitabile la
decoerenza che deriva dall’interazione del sistema con il mondo
circostante e che distrugge quella sovrapposizione di stati
caratteristica dei sistemi quantistici. Non è chiaro tuttavia se esista
un limite oltre al quale la decoerenza diventi inevitabile.
In
altre parole, non sappiamo se vi sia una legge fondamentale che
impedisce categoricamente a un sistema macroscopico di mantenere e
mostrare comportamenti quantistici. In questi ultimi anni diversi
esperimenti di teletrasporto quantistico sono stati condotti con
successo (anche se limitatamente al teletrasporto da un angolo a un
altro di un laboratorio) di un singolo fotone (ma anche dello spin
nucleare o dello stato quantistico di uno ione intrappolato). Con il
tempo sono stati teletrasportati anche atomi, e la distanza è aumentata
considerevolmente passando da qualche metro a quella che divide le
sponde opposte del Danubio nella regione di Vienna, e poi in due diverse
isole delle Canarie. Attualmente il record è detenuto da un
esperimento eseguito in Italia con il Matera Laser Ranging Observatory
che ha operato con successo tra la Terra e un satellite in orbita
bassa. Il teletrasporto quantistico, basato sull’entanglement tra le
due entità in considerazione (fotoni o ioni, per esempio) fa sì che,
pur essendo distanti tra di loro, esse risentano reciprocamente e
istantaneamente di una modifica dello stato quantistico di una delle
due. Operando sull’una si ottiene quindi un effetto immediato
sull’altra”.
Che cosa è impossibile? “Ecco dunque che diventa
prudente, per non rischiare di essere smentiti dalle future
generazioni, non considerare più come assolutamente impossibile il
teletrasporto, un fenomeno che sembrava limitato alla fantascienza. Gli
bastava dire «Beam me up Scotty», e il capitano Kirk si
dematerializzava in un luogo per ricomparire sul ponte di comando
dell’Enterprise”. Conosciamo leggi veramente fondamentali che non
possono, né ora né mai, essere violate? “La mia generazione è cresciuta
credendo nel principio di conservazione dell’energia, in quello di
indeterminazione di Heisenberg e in quello di esclusione di Pauli. E
anche imparando che la velocità della luce rappresenta un limite
assoluto che una particella materiale non può mai raggiungere (sarebbe
necessaria una quantità infinita di energia) men che meno superare. Il
recente caso dei neutrini alla fine ha confermato questo “impossibile”.
Ma se fosse verificato che alcune particelle elementari possono
superare in velocità la luce, si aprirebbero nuove possibilità,
attualmente non considerate”. Esiste davvero qualcosa di certamente
impossibile? Ai curiosi consigliamo la lettura dei libri di Stanton T.
Friedman e Kathleen Marden, i quali desiderano partecipare a
conferenze, simposi e congressi pubblici per illustrare in Italia e in
Europa le loro scoperte (www.kathleen-marden.com e
www.stantonfriedman.com) sperando nella partecipazione di molti
scienziati; e di Michio Kaku, pubblicato qualche anno fa in Italia da
Codice edizioni, la “Fisica dell’impossibile”. Che cosa abbiamo
imparato? Gli scienziati veri sono sempre più consapevoli che molto di
quanto è scientificamente e tecnologicamente impossibile oggi, lo è solo
a causa della nostra ignoranza, non perché viola una legge assoluta di
Natura. Ma potrebbe un giorno diventare possibile e normale. Come
l’iPhone 5 della Apple Inc. e l’astronave Prometheus nel nuovo kolossal
in 3D del regista Ridley Scott.
Nicola Facciolini
Fonte: parcodeinebrodi.blogspot.it